In un arco di tempo compreso tra il 1885 e il 1925, in Italia fiorirono numerosi “ricreatori” e a Roma in particolare se ne contavano moltissimi: il Ricreatorio Luigi Pianciani in via degli Ausoni con fanfara, il ricreatorio popolare di Trastevere diretto dal Caramiti, il ricreatorio popolare Umberto I in via della Mercede, il ricreatorio Tiburtino diretto da Tiraboschi, il ricreatorio Prospero Colonna diretto da Graziani, il ricreatorio Natale Del Grande con Andreoli, il ricreatorio Adelaide Cairoli con Tifi, l’educatorio Ruggero Bonghi, l’educatorio Principessa di Napoli, la Società “Pro Infantia” che teneva corsi per lo sviluppo fisico, la Società Ginnastica Roma, etc. Scopo del ricreatorio era quello di accogliere i ragazzi dai 10 ai 18 anni per curarne lo sviluppo fisico e morale, ispirare nei loro cuori l’affetto per la famiglia e l’amore per la patria; veicoli di questa educazione erano conferenze, esercizi ginnico – sportivi e la musica. Questo tipo di istituto mancava nel vecchio rione Borgo e nel nuovo rione Prati e se ne sentiva l’esigenza e la necessità. Era il tempo in cui il maestro elementare sentiva la sua attività anche come missione e Aristide De Rossi ne era un sicuro esempio. Da lui prese forma l’idea della costituzione di un ricreatorio popolare nei due rioni e a lui si affiancò un gruppo di insegnanti delle scuole elementari che promossero una giunta esecutiva, mentre il Comune di Roma concedeva i locali e i sussidi, con il plauso incondizionato della popolazione. Nell’anno 1900 a Roma esistevano 20 ricreatori. Nei primi anni dell’istituzione l’attività era poliedrica, senza distinzione tra allievo e socio. I ricreatori erano fucine di sportivi eclettici che passavano dalla ginnastica alla marcia, dal tiro a segno al ciclismo, dal nuoto alla scherma. Questa novità legava a sè due rioni Borgo e Prati. Il rione Borgo, popolare e rinascimentale, il rione Prati, borghese e neomonarchico. Nello stesso anno il ricreatorio istituiva una fanfara ed una sezione di tamburini che l’anno dopo si trasformava in banda musicale. Le esecuzioni erano gratuite e erano tenute anche a scopo di beneficenza furono in breve tempo apprezzate e richieste da divenire poco dopo manifestazioni sportive. Caratteristica dell’istituzione erano il valore, la disciplina e la volontà. Nel marzo 1900 in una gara podistica (km 20) a squadre, il ricreatorio vinse una grande medaglia d’argento, in agosto una medaglia d’oro ed infine in ottobre la medaglia d’oro che lo incoronava vincitore su tutti i ricreatori romani. Un’altra medaglia d’argento fu conquistata dalla squadra di ginnastica al concorso ginnico di Rieti nel 1901. La legge del 1911 segnò la data del riconoscimento ufficiale dei ricreatori tanto che furono istituiti presso scuole elementari e popolari. I direttori dei ricreatori erano maestri elementari o maestri di ginnastica, e in questo senso l’esperienza del Borgo-Prati costituì senza dubbio una guida. Nella sua prima organizzazione, il ricreatorio Borgo-Prati contava 975 iscritti con una scuola di musica: 97 alunni, di cui 50 formavano il concerto, 35 la fanfara e 12 i tamburi. L’obiettivo dei ricreatori era quello di far entrare lo sport nella scuola, in quanto per loro la scuola doveva essere anche sinonimo di educazione sportiva. Nel 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia, l’attività sportiva diminuì fortemente e l’istituzione si trasformò in assistenza civile. I locali di via Boezio furono occupati dall’esercito e la sede, per l’interessamento dell’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Roma e del prof. Gennaro Mondaini, fu trasferita in via Giordano Bruno (scuola elementare Adelaide Cairoli). Sia soci che allievi si presentarono alle armi e la Borgo-Prati mantenne sempre corrispondenza con loro. Venne anche curata l’edizione di una cartolina quale ricordo per i soldati. La cartolina misura cm 10×14 e contiene l’antica squadra decorata da un ramo di alloro mentre sullo sfondo si vede il monumento a Garibaldi del Gianicolo e Castel Sant’Angelo; la cartolina contiene, oltre allo stemma di Roma, i simboli della scuola e della musica. Terminata la guerra, l’attività fu ripresa nel 1920. E a ricordo dei caduti fu posta una lapide marmorea, ancora oggi visibile in via Giordano Bruno. Il ricreatorio Borgo-Prati è stato la base dell’associazione sportiva che oggi conosciamo e che ancora porta alto il proprio nome.
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